mercoledì 29 agosto 2012

Movimento d'opinione a favore dell'individuo nuclearizzato.



"L'Iran non ha nessun diritto di possedere armi nucleari. Io ce l'ho!"
Wellington L'antieroe, estate del 2007, al quinto Cuba Libre.


Oggi Il Kulturame vuole occuparsi di un problema che affligge tutti noi (e per noi, intendo le voci dentro la mia testa): quell'odiosa forma di limitazione della libertà da parte dello Stato che impedisce all'individuo di possedere armi nucleari.

Si è saltuariamente occasionato al Kulturame che un interlocutore abbia sghignazzato alla sua asserzione che, se l'esercito e la polizia possono possedere armi da fuoco, anche il privato cittadino dovrebbe potersene dotare. In almeno una di tali occasioni l'interlocutore in questione ha fatto seguire lo sghignazzo con la seguente affermazione: "Pistole ai privati? E cos'altro? Bombe atomiche?"


L'asserzione sghignazzante del povero infelice, inutile sottolinearlo, è di per sé sterile. Come lo sono tutte le affermazioni a favore dell'impedimento legale del diritto del cittadino ad essere armato, che si basano sulla balzana idea che tale impedimento inibirà le sue capacità di usare armi a scopi illeciti, dimenticando l'elementare verità che le leggi fermano solo chi le rispetta, e che perciò chiunque voglia utilizzare armi da fuoco per scopi criminali, non avrà nessun problema ad infrangere una legge in più procurandosi un'arma sul mercato nero.


Ma ciò porta a chiedersi: applicando la stessa logica del fallace soggetto, questo non significa forse che anche la proibizione a possedere ordigni nucleari è essenzialmente errata?


Esaminiamo i fatti: è stata talvolta ventilata la possibilità che organizzazioni terroristiche come Al Quaida possano dotarsi di ordigni nucleari. E per "ventilata" intendiamo che quando lo dice uno che non sia Barak Obama è un discorso allarmistico da sporchi neocon guerrafondai, altrimenti è roba da meritare il premio nobel per la pace. Naturalmente, per iniziare, qui si applica lo stesso principio del gun control: i terroristi non hanno problemi a infrangere le leggi, pertanto la proibizione statale di vendere testate nucleari al Wal Mart è inutile.


In molti, come ad esempio quelli che sostenevano che gli USA facessero solo finta di voler trovare Osama Bin Laden perché in realtà lavorava per loro, respingono però la tesi che la possibilità di terroristi con l'atomica sia una minaccia reale. L'argomento vuole che gli ordigni nucleari siano così costosi, e complessi da utilizzare, che i poveri terroristi non ne siano in grado, e che perciò preferiscano dedicare le proprie scarse risorse a metodi bellici più convenzionali.


Se vera, tale conclusione rende la proibizione di vendita di ordigni nucleari ai privati cittadini doppiamente inutile. Non solo infatti dei terroristi, non essendo gente che rispetta le leggi, potrebbero procurarsene uno, ma perché pensare che, se la vendita fosse libera, chiunque correrebbe a comprarsi un ordigno nucleare se è così costoso e tecnicamente impossibile da usare che neanche i terroristi lo vogliono?


Un argomento di riserva portato da coloro che vogliono impedire all'individuo di possedere, come sarebbe suo diritto, ordigni nucleari, è che chiunque voglia una bomba atomica in casa è chiaramente irrazionale, e che pertanto sarebbe troppo pericoloso lasciarlo usufruire di tale diritto.


Il che porta a chiedersi: perché allora ci fidiamo a lasciare queste armi in mano alle potenze nucleari?


Seriamente, voi che leggete questo pezzo, pensate che il governo del Pakistan sia più sano di mente di voi?


Perché, io che minaccio di far scomparire il mio quartiere in una palla di fuoco all'idrogeno se gli zingari mi assaltano in casa, sarei meno razionale di una superpotenza che minaccia di far scomparire il pianeta se una potenza rivale gli viola i confini?


Verrebbe quasi da pensare che il principio secondo il quale lo Stato può possedere armi in quanto più razionale del singolo individuo sia solo una misura per assicurarsi che il sovrano abbia le sue armi e il suddito no. Diritto no, privilegio sì. E anche che il suddito sia talmente impecorato da non rendersene più conto, ed essere arrivato a pensare che, davvero, sia "solo per il suo bene".


In effetti, la teoria delle relazioni internazionali, almeno quella neorealista, sostiene che le armi nucleari facciano bene allo Stato, rendendolo maggiormente responsabile. Di recente tale argomento è stato comunemente utilizzato per difendere il programma nucleare iraniano. Un Iran dotato di armi nucleari, dice il saggio, sarebbe un Iran responsabile.


Ma se il potere civilizzatore degli ordigni nucleari è tale, e se non è vero che lo Stato vuole negare al privato cittadino il diritto a possedere armi esclusivamente per il suo bene (del suddito), e non per il suo (del sovrano), la prossima mossa logica, non sarebbe quella di fornire ad ogni singolo cittadino un ordigno nucleare?


Pensateci. Le atomiche rendono responsabili: problema dell'irrazionalità dell'individuo risolto.


E non è questo forse il ruolo dello Stato (almeno a suo dire)? I governi del mondo non sono forse impegnati in una ciclopica missione civilizzatrice per educare e responsabilizzare le comunità che presiedono?


Probabilmente si potrebbe fornire a ciascun cittadino la sua testata, un paio di kilotoni a testa, ad una frazione del costo di tutti i programmi di assistenza sociale e sanitaria, ed educativi, che al momento pesano sulla spesa pubblica.


Quello che Il Kulturame chiama un nanny state degno di tal nome.